Sculpture

Capodimonte Two figures in biscuit, from a group representing the Liberal Arts, 1790s

$16,500.00

Capodimonte Two figures in biscuit, from a group representing the Liberal Arts, 1790s

Bear in biscuit, from a group representing the Liberal Arts, (Music) 1790s
without basement 15 cm long x 10,5 cm width x 19 cm high

Dog Poodle in biscuit, from a group representing the Liberal Arts, (Sculpture) 1790s
without basement 16 cm long x 15 cm high x 10 width

Filippo Tagliolini (Fogliano di Cascia, 1745 – Napoli, 1809) è stato uno scultore e ceramista italiano.

Royal Workshop of King Ferdinand manufacture, Naples. Italy, 18th century. 

Asimilar example of the bear can be seen at the Capodimonte Museum

https://en.wikipedia.org/wiki/Capodimonte_porcelain

https://www.wikiwand.com/en/Capodimonte_porcelain

Real Fabbrica Ferdinandea
Al suo rientro in Spagna, Carlo III di Borbone - a riprova del fatto che per lui si trattasse della "più cara al sovrano tra le manifatture reali, dato che ne seguiva le fasi di lavorazione e custodiva personalmente la chiave degli ambienti dove venivano conservati i pezzi" - porta con sé tutte le opere prodotte. Segue un periodo di stasi nella produzione di opere in porcellana ed è solo nel 1773 che Ferdinando IV, suo figlio, ormai adulto, fonda la Real Fabbrica Ferdinandea, che raccoglie in seno gli artisti italiani, in particolare toscani, e quelli tedeschi più esperti. Il periodo di massimo splendore di questa fabbrica si è avuto sotto la direzione artistica di Domenico Venuti. Nel ventennio tra il 1780 ed il 1800 nasce una vera e propria Scuola d'Arte e vengono prodotti sontuosi servizi da tavola e prezioso vasellame che sono tutt'oggi conservati nel Museo di Capodimonte.

Porcellana biscuit. Marca: assente; firmata f.z. per Francesco Zarra, con lettere incise sotto la base. Dimensioni: altezza cm 10,6; 16 x 10,6.
Conservazione: piccole sbeccature ai fiori e ai riccioli del pelo

La piccola scultura raffigura un cane barboncino accovacciato al suolo nell'atto di giocare con un volatile. Questo esemplare appartiene ad una serie con diversi animali a pelo riccio nata come “dessert” destinata a guarnire il centro tavola. Ne facevano parte diversi animali quali orsi, scimmie, caprette e barboncini, eseguiti da Zarra o da Aniello Ingaldi, artisti che si sono formati da Francesco Celebrano il direttore dei modellatori presso la manifattura partenopea

Siamo a conoscenza di un altro barboncino firmato da Zarra (Cfr. A.CARÒLA-PERROTTI, La porcellana della Real Fabbrica Ferdinandea, Cava dei Tirreni 1978, tav. CLXXVI, n. 198-199). E’ inoltre interessante segnalare, come da comunicazione della studiosa Angela Caròla-Perrotti che ringraziamo: “la serie composta da quattro diversi animali a pelo riccio raffiguranti Le quattro Arti Liberali oggi al Museo di Capodimonte: un barboncino (La Scultura), un orso (La Musica), una scimmia (La Pittura) e un ariete (L'Architettura). Secondo l'inventario della Reggia di Caserta redatto nel 1800 consultato da Alvar Gonzàlez Palacios, in quel momento risultano collocati nella stanza del Consiglio (Cfr. A.GONZÀLEZ PALACIOS, Lo scultore Filippo Tagliolini e le porcellane di Napoli, Torino 1988, ill. 74 a, b, c, d) mentre nel successivo inventario del 1825 da me stessa esaminato, figurano nel Gabinetto della lodata S.M. insieme alle sette gouaches del pittore Jacob Philipp Hackert con le vedute del parco di Caserta, ossia insieme alle opere forse più amate dal re Ferdinando IV di Borbone”

cfr. Alvar Gonzales Palacios Lo scultore Filippo Tagliolini e la porcellana di Napoli, Torino1988, foto e scheda n.74Angela Carola Perrotti Porcellane dei Borbone di Napoli, Napoli 1986, foto e scheda nCatalogo Christie’s, Roma 1992 scheda 489