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Sculpture

Venus or Aphrodite of Capua by Pietro Masulli

£5,294.00

Bronze Statue of Venus or Aphrodite of Capua signed Pietro Masulli.

A very fine patinated statue after its prototype the Antique statue of  “Venus or Aphrodite of Capua” by master sculptor Pietro Masulli who worked in Naples, during the Grand Tour 19th century Period.

The goddess Venus or Aphrodite is represented semi-naked. Raised arms indicate that they probably held a shield, perhaps of Mars, used by the goddess to  mirror herself.

Bronze – Lost-wax casting technique 49.5 cm high 

Venus or Aphrodite of Capua is a statuary type representing a semi-naked Aphrodite.

Its prototype, named after its findspot at the ruins of an ancient theater in Capua, Italy, is now in the Museo Archeologico Nazionale Napoli (Naples National Archaeological Museum). An earlier version of the type of the Venus de Milo, and close to the Venus of Arles, the statue probably represented the goddess admiring her reflection inside the reflective inner surface of Ares’ shield, a motif known on coins from Corinth.

C.M. Havelock, The Aphrodite of Knidos and Her Successors: A Historical Review of the Female Nude in Greek Art, University of Michigan Press, 2008.

Afrodite Capua Museo Napoli
Afrodite Capua Museo Napoli

Afrodite di Capua

Afrodite, stante sulla gamba destra, con il piede sinistro poggiato sull’elmo di Ares, è rappresentata seminuda, con unhimation riccamente panneggiato che copre la parte inferiore del corpo sostenuto dal ginocchio della gamba sinistra leggermente flessa. La testa, con i capelli divisi sulla fronte e rialzati alla nuca, ornata da un diadema sul cui bordo doveva esservi un filo di perle, con gli occhi allungati, il volto ovale e le labbra ben disegnate, e la parte superiore del corpo, sono volte verso sinistra, mentre le braccia sono sollevate a reggere, probabilmente, lo scudo di Ares, usato a mò di specchio. Restaurata nel 1820 da Augusto Brunelli nelle braccia, in parte del panneggio e nel naso, insieme ad altre statue in marmo (ad es. l’Adone e la cd. Psyche) decorava la summa cavea dell’Anfiteatro Campano di Capua. Deriva da un originale bronzeo della fine del IV sec. a.C., ripreso in età adrianea, a giudicare dalla resa morbida del volto e dal contrasto tra la levigatezza delle parti nude ed il chiaroscuro del panneggio. In età romana questo tipo venne in altri casi modificato a figura di Nike in atto di scrivere sullo scudo le lodi del vincitore, con l’aggiunta delle ali e di uno stilo nella mano destra.

http://www.cambiaste.com/fr/febbraio-2012-n-03/la-fonderia-chiurazzi-a-napoli-una-grande-storia-italiana-.asp

Nel 1905, uno dei più grandi cesellatori napoletani dell’epoca, Gennaro Chiurazzi, ricordando il suo maestro di scultura Pietro Masulli ne tesse le lodi per il fatto di essere stato il primo ad avere tracciato nell’arte partenopea una strada completamente opposta a quella ormai languente nelle Accademie di Belle Arti: una lavorazione artistica che era possibile applicare anche all’industria di allora, senza il rischio di diventare seriale.

http://www.antiqua.mi.it/A_bronz_lug12.htm

Gennaro è stato allievo dello scultore Pietro Masulli (1820-1897) che gli trasmette l’idea di riprodurre l’arte antica, per cui la forza della Fonderia Chiurazzi, fin dall’inizio, è consistita nella straordinaria dotazione di modelli e calchi in gesso, eseguiti sugli originali conservati presso vari musei, primo fra tutti quello archeologico di Napoli.

http://www.antiqua.mi.it/SilenoChiurazzi_Mar16.html

Sulla Fonderia e sul fondatore Gennaro Chiurazzi ci eravamo già intrattenuti a proposito di un Sileno ebbro in bronzo e ai possibili rapporti tra Chiurazzi e Mollica (Nota 2).

Vi si leggeva che l’idea geniale messa in atto da Gennaro Chiurazzi è stata quella di riprodurre fedelmente gli oggetti d’arte antica, ma l’intuizione originale era stata del suo maestro, lo scultore Pietro Masulli.

Tra l’altro si deve proprio a Masulli una delle prime versioni del Sileno. Un esemplare alto 61 centimetri, recante sulla base la scritta “P. Masulli. R.A.N. 1871” (Figura 4) è stato battuto a Londra da Christie’s nel dicembre dello scorso anno (Nota 3).

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